3 gennaio 1977

QUALE FEDE?

 

Proseguiamo, figlio mio, il precedente messaggio:

Perché, figlio mio non pochi Vescovi e moltissimi sacerdoti, anzi la quasi totalità non benedicono?

Perché la loro fede è semplicemente umana, come sono solo umane le loro virtù; di conseguenza le loro benedizioni, ammesso che le facessero, sarebbero atti semplicemente umani, privi quindi della loro vera anima di fede e di conseguenza sterili e inefficaci.

Ti ho ripetutamente detto in precedenti messaggi che è giunta l'ora di porre la scure alle radici, ma per poter compiere questo atto di bonifica interiore, è necessario conoscere le radici da recidere. Ecco perché ieri ti ho spiegato con maggior chiarezza il nemico da abbattere senza tregua e senza esitazioni; senza paure o timori, senza pietà.

Satana, la superbia personificata, e le sue diaboliche legioni, di questo orribile male ha contagiato il mondo, l'intera umanità e la mia Chiesa. Tutto il male fisico, morale e spirituale, ha una unica radice: Satana.

Satana, il male, con le sue schiere di natura superiore alla natura umana, con l'inganno, con l'insidia, circuiscono le anime degli uomini dedicando (p. 107) particolare attenzione e cura alle anime dei consacrati, dei Vescovi, dei sacerdoti, religiosi e religiose, per seminare così maggior rovina nella Chiesa e perdere il maggior numero di anime.

Infatti il pervertimento è più acuto nei popoli cristiani che in quelli non cristiani.

 

Sembrano vivi ma vivi non sono

Maestri insuperabili sono questi luridi demoni per la loro superiorità di natura, per la loro maestria nel mentire; è relativamente facile sviare cristiani, sacerdoti e anche Vescovi dalla retta via in nome della dignità, in nome della personalità, e non di rado in nome del dovere, li compenetrano di pseudo zelo, di un bruciante desiderio di fare, per cui trascurano la pietà, la vita interiore, e si accentua sempre più l'attività esteriore, finendo pian piano di dimenticarsi di Dio che sostituiscono con il loro io.

Esteriormente ti appaiono vivi come certi manichini esposti nelle vetrine, ma in realtà vivi non sono; ti appaiono perfino buoni e perfino santi, ma non sono né buoni, né santi; si sostituiscono a Me, Verbo Eterno di Dio, che mi vedono sfumato nello sfondo dei tempi, ma non mi sentono vivo, vero, reale, presente nella persona del mio Vicario che poco amano, che raramente ascoltano e di cui quasi mai trasmettono ai loro sacerdoti e fedeli le sue sapienti parole. (p. 108)

In precedenti messaggi Io ti ho detto che per scongiurare un così grande male ho tracciato con la mia vita terrena, con le mie parole, con i miei esempi una strada sicurissima di umiltà, povertà, obbedienza, di preghiera, di mortificazione; essi non hanno voluto imboccare questa strada e si sono smarriti nei labirinti paurosi della superbia e dell'ambizione.

Solo per questo, figlio, sono rimasti sordi ai miei richiami, per questo hanno resistito e resistono mei moniti, ai miei inviti alla conversione.

Come convertirsi essi, i maestri?!

Eppure ho indicato il rimedio al loro gravissimo male, la superbia che può essere vinta solo dalla virtù opposta, cioè dall'umiltà.

 

Exemplum dedi vobis

Io Gesù, vero Dio e vero Uomo, vi ho preceduti con l'esempio, Io sono un mistero di infinita umiltà presente nell'Eucaristia.

Vescovi e sacerdoti ignorano questo?

Se sì, è la conferma del buio in cui sono immersi, se no come spiegare il loro assurdo e paradossale comportamento in contrasto stridente con Me Verbo di Dio, Salvatore e Redentore dell'umanità?

Figlio, come spiegare la caduta di tutte le fortezze spirituali disseminate in tutta la mia Chiesa, (p. 109) Seminari, Ordini, Congregazioni religiose, conventi, monasteri?

Come spiegare il professionismo di cui altrove ti ho fatto cenno, come spiegare la loro diplomazia emula di quella mondana che si può definire l'arte del mentire e della ipocrisia, tanto che si dice che un buon diplomatico deve convincere i suoi interlocutori del contrario di quello che lui dice?

Figlio mio, siamo al lato opposto di quello che Io ho insegnato; la mia diplomazia è stata quella della verità, anche quando la verità mi ha portato alla Croce.

Ma proprio hanno dimenticato ciò che è detto nel mio Vangelo, se sì è sì, se no è no; questa è la mia diplomazia.

Ripeto, è la diplomazia della verità spoglia di qualsiasi interesse personale e che fa parte dell'amore vero e non fittizio, dell'amore genuino che tende al bene altrui e non alla salvaguardia del prestigio e dignità personale.

Figlio mio, come si è potuto giungere a tanto pervertimento ammantato di zelo e di santità?

La risposta te l'ho già anticipata tante volte: la superbia e il rifiuto dichiarato o peggio ancora tacilo di Dio, questo è il più grande fra tutti i peccati.

Ti benedico, figlio mio, ripara e voglimi bene. (p. 110)