6 agosto 1975

IL RIFIUTO DI DIO

 

- Figlio, alzati e in ginocchio scrivi:

" Due fatti incentrano in sè tutta la storia del genere umano.

Il primo è la Creazione dell'uomo e il suo rifiuto di Dio.

Questo rifiuto costituisce una catastrofe spaventosa, di gigantesca gravità, le cui conseguenze distruttive si perpetueranno nei secoli fino alla fine dei tempi.

Gli uomini, sobillati dalle oscure e misteriose potenze dell'Inferno, materializzati come sono, non hanno più la percezione di questa immane tragedia che ha sconvolto la natura umana, ferendola mortalmente, debilitandola e privandola dei doni meravigliosi con cui era stata creata.

Più non hanno gli uomini la consapevolezza dell'immane tragedia di cui sono oggetto e vittime e da cui sono personalmente e socialmente travolti.

Guerre e rivoluzioni, epidemie, alluvioni e terremoti, cataclismi, dolori, sofferenze hanno qui la loro origine. Le singole e terrene vicende umane che sono mai al confronto di questa tragedia per la quale l'umanità intera era eternamente perduta ? (p. 31)

L'altro avvenimento, che pure incentra in sè tutta la storia del genere umano, è dato dal Mistero dell'Incarnazione, Morte e Risurrezione del Verbo.

Opera della Trinità Divina, voluta dalla stessa Trinità come risposta efficace mirante a limitare e circoscrivere l'opera devastatrice di Satana e come contro-misura per il riscatto dell'Umanità e per liberarla dalla tirannia del Maligno.

Solo Dio poteva compiere un'opera simile di redenzione.

La mostruosità di questa generazione perversa è di ignorare e di voler ignorare il portentoso Mistero di salvezza attraverso il quale è pure visibile l'Amore infinito di Dio per l'umanità.

Potevo, figlio mio, dare una testimonianza più grande per la salvezza degli uomini, di quella fornita con la mia Incarnazione, Morte e Risurrezione ?

Potevo dare una testimonianza più grande della perpetuazione del Mistero della Croce mediante il Sacrificio della S. Messa ?

Vi può essere un fatto paragonabile a questo in tutte le storie dei popoli della terra ?

Prove per credere ? Non le cercano ! Ne ho date tante. Miracoli eucaristici ? Ma quanti ne ho compiuti in tempi remoti e in tempi presenti!

Figlio mio, non vogliono credere, hanno paura di dover credere. (p. 32)

Un conflitto gigantesco

Il rifiuto di Dio che è Amore infinito è un peccato di una tale gravità per cui tutte le altre cose e avvenimenti umani sono un nulla.

Il vaso è pieno e trabocca; solo la mia pazienza e longanimità, le preghiere dei buoni, l'intercessione della Madre mia, e le virtù dei Santi hanno sospeso il corso della divina Giustizia.

Questa generazione di materialisti non ha idee in merito a questi due grandi fatti nei quali si incentra e compendia tutta la storia del genere umano o, se ne ha, queste idee sono oscure e sfasate.

Gli uomini di oggi non sanno di essere al centro, come oggetto e vittime, di un conflitto gigantesco.

Tutti gli uomini sono coinvolti in questo urto tremendo tra luce e tenebre, tra vita e, morte eterna, tra bene e male, tra verità ed errore, tra salvezza e dannazione.

Questa generazione perversa neppure si preoccupa di conoscere ciò che Dio creatore, il Verbo fatto Carne Salvatore, lo Spirito Santo Santificatore, compiono per sottrarla dalla rovina e perdizione eterna.

Hanno ignorato e continuano gli uomini materialisti ad ignorare tutti gli interventi della Madre (p. 33) mia e Madre vostra. Hanno ignorato i miei interventi; si ha paura e vergogna di parlarne anche dai miei ministri.

Gli uomini di questo secolo perverso rifiutano le acque cristalline e pure della verità. Amano invece dissetarsi nelle acque putride della corruzione, della sensualità, dei piaceri perdendo perfino la nozione del bene e del male, nozioni che Io ho inserito nella natura umana.

Figlio mio, sono disgustato e nauseato. Fino a quando si abuserà della mia pazienza?

Ecco perché ti chiedo atti di amore, di riparazione; ecco perché ti chiedo di pregare. Non lasciare passare un'ora della giornata senza innalzare la tua anima a Me con atti di fede, di speranza e di amore, di pentimento, di umiltà e di riparazione.

Mi darai così un poco di gioia; non negarla al tuo Gesù questo poco di gioia!

Voglimi bene, figlio mio. Ti benedico e con te benedico tutte le persone care per le quali preghi ". (p. 34)