8 dicembre 1975

ANCHE OGGI NON CREDONO

 

Figlio mio, scrivi:

Io Gesù, Unigenito Figlio di Dio, uno col Padre e con lo Spirito Santo, nei tre anni della mia vita pubblica più volte, con chiarezza e precisione, ho manifestato ai miei Apostoli e Discepoli che era necessario che il granello di frumento fosse gettato nella terra a marcire per poter dare frutti abbondanti.

Ma né i discepoli né gli apostoli vollero comprendere, nonostante che le mie parole non si prestassero ad equivoci. Mai si convinsero della ragione della mia morte e della mia tremenda passione; eppure quante volte ne parlai loro, senza veli.

Stavo attuando il mio disegno d'amore per la salvezza degli uomini (disegno iniziato nell'umiliazione e povertà, nella obbedienza e sofferenza, nella preghiera continua) ed essi non capivano perché non volevano accettare l'ora tremenda delle tenebre.

Ero Io che preparavo il germogliare della mia Chiesa nella persecuzione da parte dei grandi del popolo, ma non ebbi la comprensione dei miei prediletti. Ero l'Uomo Dio e operavo miracoli, ma non mi si credeva. (p. 83)

Si sono ribellati all'ora oscura della mia Passione e Morte con cieca ostinazione, con assurda testardaggine.

Una sola creatura era ben certa della inevitabile ora di tenebre incombente nel mondo: la Madre mia. Per tutta la vita ebbe trafitto il suo Cuore Immacolato dalla visione della mia Passione e Morte.

Figlio mio, oggi le cose sono le stesse di allora, ma non si deve imputare a Me questa situazione ma solo a questa generazione perversa che rifiuta Dio col peccato di Satana e che, impenitente, non crede alle mie parole.

Non ha parlato la Madre mia con precisione con chiarezza a Lourdes, a Fatima e in altri innumerevoli luoghi? Non hanno creduto.

Ho parlato Io e ancora non hanno creduto. Duemila anni or sono il Granello doveva marcire per rinascere germe rigoglioso e vitale. Il Capo della nascente Chiesa doveva immolarsi nell'annientamento per la salvezza comune.

Colà fu il Capo che immolò Se stesso per soddisfare l'impagabile debito dovuto alla divina Giustizia. (p. 84)

Oggi è l'intero Corpo Mistico che reso sterile come il fico maledetto, dalla infestazione demoniaca dell'ateismo, deve come il granello di frumento essere gettato nel seno della terra e marcire per rinascere a novella e feconda vita divina. Ciò risponde esattamente ad esigenze irreversibili della mia Giustizia e della mia Misericordia.

In verità vi dico che se non rinascerete, non entrerete nel regno dei cieli. Atto d'infinita misericordia e giustizia è il mistero della mia Redenzione. Atto di misericordia e di giustizia è l'ora della purificazione.

 

La Redenzione è in atto

La Redenzione continua, la Redenzione è in atto. La mia Misericordia esige la vostra salvezza, la mia Giustizia la soddisfazione dei debiti contratti da voi, mie membra vive, libere ed intelligenti, capaci di volere o di rifiutare il bene e il male, quindi responsabili delle vostre azioni.

Non ti turbare, figlio mio: la misericordia esige che tutti siano avvertiti, oltreché con richiami interiori, anche con quelli esteriori.

Chi vuole intendere intenda; ma chi ostinatamente, accecato dalla superbia e dall'orgoglio, vuole perire come Satana, perisca.

Coraggio! Niente turbi il tuo animo, sia in un senso sia nell'altro Io premierò la tua docilità e ti proteggerò, pur non risparmiandoti la sofferenza.

Oh, cecità e ostinazione! (p. 85)

O generazione incredula e perversa, che potevo fare di più per sottrarti all'ora dell'oscurità, all'ora di morte e di sangue che si avvicina?

Che potevo darvi di più di quello che vi ho dato? il mio Amore, il mio Cuore aperto vi ho dato! L'amore della Madre mia e vostra!

Più volte Essa è venuta sulla terra per scuotere il vostro torpore, per richiamarvi alle grandi realtà della fede, per indicarvi la strada maestra da percorrere.

 

Sanerò la mia Chiesa

Io sanerò i popoli e le nazioni.

Io sanerò la mia Chiesa!

Non saranno i teologi molti dei quali, oscurati dalla superbia di Satana, anziché luce sono diventati tenebre accrescendo la confusione e il disorientamento con le loro insane dottrine.

Io sono l'Essere semplicissimo e tutto ciò che esce da Me è semplice, mentre molti di loro sono complicati.

Io rendo semplice ciò che è complicato, essi rendono complicato ciò che è semplice.

Non ti meravigliare se non accetteranno questi (p. 86) messaggi, se sdegnosamente li respingeranno. Mai ammetteranno, come i dottori del tempio, la verità che non è da loro, perché essi non sono dalla verità.

Non ti turbare.

Ti benedico. Donami te stesso, così come sei con ciò che hai. Donami le tue pene: le chiuderò nel mio Cuore misericordioso per restituirtele in pioggia di grazie.

Voglimi sempre bene. (p. 87)