20 gennaio 1976

STRUMENTI DOCILI

 

Quanti sono i così detti buoni che dicono: " Signore, Signore ", ma quanto pochi sono i disposti a fare davvero la volontà divina!

Numerosissimi sono quelli che ritengono di essere strumenti di Dio; lo affermano quasi con convinzione. Ma la verità è un'altra: essi sono strumenti di se stessi, cioè del proprio orgoglio, che poi vuol dire strumenti di Satana. Figlio, non vi sono alternative: o siete di Dio o siete servi di Satana.

Uno strumento non maneggia mai nulla. Uno strumento si lascia maneggiare.

Se vescovi e sacerdoti si lasciassero maneggiare veramente come strumenti disponibili nelle mani di Dio, la Chiesa sarebbe, al Cielo e alla terra, spettacolo stupendo di santità e di amore. I miei angeli ne sarebbero ammirati e gli uomini della terra ammaliati.

Invece quale triste visione! Visione da inorridire, di disordini morali, visione di turpi passioni, visione di lotte, di odi, di mali di ogni specie...(p.142)

 

Non a parole

Figlio, le mie parole non mutano mai. Non quelli che a parole mi appartengono, ma quelli che mi appartengono con la piena adesione alla volontà del Padre Celeste andranno salvi.

Se molti dei miei vescovi non si vedono obbediti, se debbono constatare che le loro chiese sono scosse dalle fondamenta, prima di cercarne le cause all'esterno, cerchino le cause all'interno della loro vita. E' facile parlare di strumenti della Provvidenza, ma non è stato per molti altrettanto facile rendersi strumenti della Provvidenza divina.

Sì, figlio, è la storia del primo peccato che si ripete sempre nel tempo, ma la cui lezione non si impara mai.

Satana provoca la caduta dell'uomo. L'uomo, rompe lo stupendo ordine prestabilito, la meravigliosa armonia della natura e della grazia.

Il peccato è disordine gravissimo, provocatore e generatore di altro disordine a catena, nel mondo dello spirito, della grazia e della natura.

Peccano i progenitori, segue l'immediata ribellione dei sensi, la ribellione della natura: " dovrai strappare il pane alla terra col sudore della tua fronte; tu, donna, partorirai nel dolore ".

Non potrete mai comprendere ciò che avete perduto (p.143): l'ammirevole, gioiosa armonia della grazia e della natura. Paradiso terrestre fu chiamata la prima dimora dell'uomo; terrestre ma paradiso!

 

Mali a catena

Vescovi e sacerdoti dovrebbero essere ben edotti sulle terribili conseguenze del primo peccato.

Come dovrebbero sapere che queste conseguenze vengono rigenerate dalla consumazione di ogni peccato e in modo straordinario dal peccato di superbia.

Un peccato di superbia, di orgoglio e di presunzione, se compiuto da un vescovo o da un sacerdote, provoca nella sua Chiesa locale conseguenze di mali a catena. Molti disordini hanno qui la loro origine.

Ecco, figlio mio, il perché della insistenza, quasi esasperata nei tuoi riguardi, con cui ti ripeto che ben poco si è capito di un problema fondamentale per il mio Corpo Mistico.

E' doloroso il doverlo constatare, ma parecchi vescovi e sacerdoti sono come lo stolto che nell'erezione della sua casa si occupa di cose di poca importanza, come certi motivi ornamentali, e trascura le fondamenta e le strutture portanti, per cui il risultato sarà una bella casa destinata ad un sicuro crollo. Non è stoltezza questa? (p. 144)

Ebbene, questa stoltezza impera nella Chiesa!

Te lo dovrei ripetere chissà quante volte, affinché qualcuno si decida finalmente a prendere nella debita considerazione il grave problema.

Figlio, hai potuto rendertene conto anche stamane nell'incontro con X. Non si vuole credere ad una realtà pur tanto evidente. Ma questa cecità, queste bugiarde convinzioni che con astuzia maligna il Nemico è riuscito a radicare negli animi, non potranno né evitare, né ritardare di un solo attimo la purificazione richiesta dall'Amore, che non può tollerare oltre lo sfacciato dominio di Satana nel mondo e sulle anime che, numerosissime, vanno perdute.

Si ritiene inutile, perfino ridicolo un mio Mandato agli apostoli di cacciare i demoni, ai quali invece si sono oggi spalancate tutte le porte!

 

Sono Persona viva!

Figlio, dillo a tutti, non ti preoccupare minimamente delle reazioni qualunque esse siano. Sono Io Gesù, che lo voglio, te lo comando.

Dillo forte che basta con quella pseudo-prudenza per cui si è arrivati al timore di far sapere a tutti che Io Gesù, vero Dio e vero Uomo, sono Persona viva, reale come voi, più di voi, con ogni diritto (p. 145) e dovere di far sentire la mia voce a chi, come e quando voglio o nel modo che voglio Io.

Dillo, figlio, che ho il diritto e il potere di chiamare chi voglio, quando e come voglio, per ogni mansione da compiersi nella mia Chiesa.

Siano essi persuasi che Io li ho prescelti per essere sacerdoti, alcuni di loro per essere vescovi e, come ho chiamato essi, posso ancora, e ne ho il potere, di scegliere fra i miei sacerdoti coloro a cui affidare speciali mansioni da compiersi nel modo e nel tempo da Me stabiliti.

Non ti stancare di pregare e di offrirti. Vedi, non si stancano gli altri di offendermi. Le tue sofferenze sono aumentate, ma tu sai che sono la misura del tuo amore per Me.

Ti benedico, figlio, e con te benedico tutti coloro che, con spirito di vera umiltà, sapranno accogliere il pressante invito dell'Uomo-Dio che tutti vuole salvi . (p. 146)