28 ottobre 1975

STRUMENTO DI PERDIZIONE

 

Io ti ho detto, parlando della Confessione, che il modo con cui questo Sacramento viene amministrato non risponde affatto ad un piano della mia Misericordia e del mio Amore, ma bensì ad un perverso disegno del Maligno.

Egli nulla ha lasciato di intentato per trasformare questo sacramento, mezzo di risurrezione e di vita, in un micidiale strumento di perdizione oscurando, lui Principe delle tenebre, questo prezioso frutto della mia Redenzione.

Ti ho detto, sempre in un recente messaggio che Io ho costituito i miei sacerdoti giudici delle coscienze. Come ?... Non sono Io l'Eterno Sacerdote ?...

Quando voi, chiamati da Me, vi siete a Me consacrati, Io ho partecipato a voi il mio Sacerdozio, ossia vi ho chiamati a far parte del mio Sacerdozio, come del resto partecipo alle anime (con gli altri sacramenti) la mia Vita soprannaturale.

Ma Io sono l'Essere infinitamente semplice: non vi sono in Me attributi o perfezioni distinte. Io sono l'Essere infinitamente perfetto e in Me sono tutte le perfezioni.(p.172)

Io sono l'Eterno Sacerdote. Io sono l'Eterno Giudice. Sono l'Eterno Amore e l'Eterna Giustizia, Io sono l'Eterna Misericordia.

A Me Giudice è riservato il giudizio particolare di ogni uomo, giudizio senza appello, irrevocabile, che avrà la sua conclusione finale con il giudizio universale, e questo sia per l'umanità sia per la natura evangelica.

Io, il Giudice infinitamente giusto, giudico ogni uomo con giustizia. Essere Giudice vuol dire assolvere o condannare con giustizia le colpe di chi ha peccato.

Ogni sacerdote deve essere giudice retto, giusto e imparziale. Questo potere non è da loro, ma è da Me, Eterno Giudice.

Moltissimi esercitano questo potere come fosse da loro; amministrano questo potere soprannaturale con una faciloneria e incoscienza che fa rabbrividire chi ha un tantino di sensibilita spirltuale.

Si aiutano i penitenti a trovare tutte le giustificazioni possibili ai loro peccati, concludendo che la misericordia di Dio è grande.

 

Confessioni sacrileghe

La Misericordia di Dio non è solo grande ma è infinita ma ciò non autorizza nessuno ad abusarne in un modo cosi vergognoso. (p.173)

E' importante, figlio, perciò ti ripeto questa cosa: " Non diventate da amministratori della giustizia divina, a complici del demonio; da strumenti di salvezza, a strumenti di perdizione ! ".

Dio non lo si può irridere impunemente. Le parole con cui Io ho istituito questo mezzo di salvezza, sono di una chiarezza inequivocabile. Rimettere o ritenere i peccati.

Non vi può essere Confessione valida senza pentimento sincero; non vi può essere pentimento sincero senza serio, efficace proposito di non volere più peccare.

Molte confessioni sono nulle. Molte sono due volte sacrileghe. Chi si confessa senza averne le disposizioni richieste e chi assolve senza accertarsi che le richieste disposizioni ci siano, profana il sacramento e compie sacrilegio.

Avvilisce questo prodigioso mezzo di salvezza, tramutandolo in mezzo di perdizione, quel Sacerdote che si fa complice del malvagio disegno di Satana. Non cerca Dio ed il bene delle anime, ma cerca se stesso, ed è terribile anteporre se stessi a Dio.

- Allora, Signore ?!

Sì, figlio mio, non stolto rigore, ma rettitudine e giustizia.

Perchè avrei detto agli Apostoli e ai loro (p.174) successori: " Andate, e a tutti quelli a cui rimetterete i peccati saranno rimessi, a quelli a cui li riterrete, saranno ritenuti " ? E' evidente che con queste parole viene richiesto un serio ed equilibrato giudizio che non ammette compromessi con nessuno, né con la propria coscienza, né con il penitente e tanto meno con Me.

 

Più niente è peccato...

Molte cose, figlio mio, volutamente le ripeto per imprimere meglio nell'anima dei miei sacerdoti questo punto focale della odierna pastorale. Sì, si assolve tutto e tutti senza nessuna discriminazione.

Per molti sacerdoti è poi tanto facile assolvere, poichè più niente è peccato...

La purezza non è più una virtù; la paternità responsabile, che giustamente intesa è cosa buona, è diventata motivo di tutte le licenze nei rapporti matrimoniali.

Sotto il pretesto di favorire la cultura si autorizzano le letture più spregiudicate dove i germi della lussuria e degli errori filosofici e teologici vengono gettati senza parsimonia.

Tutto oggi è basato sulla frode, sul furto; la giustizia richiede Che il confessore si accerti del serio, efficace proposito di restituire il maltolto. (p.175)

Spessissime volte, neppure viene avvertito il penitente di questo stretto dovere.

Nel nome del progresso, per convincere il penitente che il confessore è uomo moderno all'altezza dei tempi, si chiudono tutti e due gli occhi.

Su queste cose si sorvola da chi ha la respon sabilità di combattere il male alle radici, sempre ovunque e senza posa per non essere sopraffatti (come sopraffatti sarete) in questa oscura e tremenda ora che state per vivere.

Ti benedico, e con Me ti benedicono la Madre e San Giuseppe. (p.176)