3 settembre 1976

VITA POVERA

 

Don O., sono Don A.,

sono il sacerdote, che pur potendo vivere agiatamente, senza problemi economici per i beni di cui la mia famiglia disponeva, preferii la vita semplice e povera sulla imitazione del divino Maestro. Ho seguito le sue parole di vita, i suoi esempi luminosi di povertà, di umiltà, di obbedienza.

Amai " toto corde " il Sommo Sacerdote e amai il Sacerdozio. Pregai e soffrii per le vocazioni sacerdotali, zelai la salvezza delle anime, fondai l'Opera R. che per la terra fu un fallimento, per li Cielo fu un trionfo. Questo ti dica, Don O., come il giudizio degli uomini raramente combacia con il giudizio di Dio.

 

Rispondono con fede?

Don O., quanti sono i sacerdoti che, animati di santo ardore e coerenti alla vocazione ricevuta, rispondono con fede ai richiami forti del divino Maestro e della Madre comune, della Madre della Chiesa?(p.171)

Don O., quale visione hanno la maggioranza dei sacerdoti, di Cristo Figlio di Dio, presente nel Mistero dell'Amore e della Fede in un prodigio infinito di umiltà?

Don O., non si accorgono che camminano sull'orlo di uno spaventoso precipizio, con a fianco il Maligno che, astuto ed insidioso, li segue per perderli eternamente?

Don O., come è possibile tanta oscurità negli stessi Pastori della Chiesa, molti dei quali hanno come problema della loro pastorale la salvaguardia del loro prestigio personale?

E come è possibile che non avvertano la sterilità del loro operato, terribile conferma di un fallimento la cui evidenza non può sfuggire a nessuno?

Come è possibile persistere in un atteggiamento presuntuoso che offende Dio, offusca la Chiesa e ne storpia la fisionomia impressa in lei dal suo divino Fondatore? Può ancora il Signore Iddio permettere tanto abominio che avvilisce e deturpa la Chiesa, uscita dal suo Cuore misericordioso?

Don O., la Chiesa non ha bisogno di diplomatici astuti, la Chiesa non ha bisogno di governatori orgogliosi, la Chiesa ha bisogno di Pastori santi che alla paternità sappiano unire una saggia fermezza, onde mettere fine allo stato di anarchia che tuttora avvilisce la Chiesa.(p.172)

Non devono ignorare che Satana, il principe delle tenebre, il fomentatore di scandali, di eresie e di scismi non si arresta mai. Satana ha forti e potenti alleati nelle logge massoniche, nei partiti atei e anche non atei.

Sappiano i Pastori di anime che, mentre si trastullano con fronzoli gelosi del loro prestigio, Satana sradica, devasta e distrugge la vigna del Signore, precipita anime all'Inferno e ride della insipienza dei suoi nemici, perché nulla fanno di efficace per contrastarlo.

 

Un loro dovere

Il divin Maestro, Fondatore e Capo della Chiesa, guariva gli infermi, cacciava i demoni.

Che cosa è che fa ignorare ai vescovi questo loro dovere?

Che cosa li induce ad ignorare le parole divine su questa delicata materia?

Che cosa oscura a tal punto la loro mente ed i loro occhi dal non vedere il numero stragrande non solo di anime ma anche di corpi invasi, soggiogati da Satana? Quante persone, di ogni sesso età e condizione sociale, sono da lui influenzate e tormentate nell'anima e nel corpo!(p.173)

Chi autorizza i Vescovi, non solo a non esercitare questo fondamentale Ministero, ma perfino a proibirlo ai sacerdoti a cui hanno conferito l'Ordine dell'Esorcistato ?

Rispondano i Vescovi a questi interrogativi!

Non vedono i Vescovi le piaghe di cui soffre il Corpo Mistico del Signore?

Perché il loro immobilismo su tanti problemi che richiedono soluzioni energiche, urgenti, improrogabili ?

Non avvertono i preannunci dell'ora tremenda che si avvicina, ignorano i richiami accorati della Madre...

Don O., coraggio! La strada ti è nota.

Non ti faccia paura la sofferenza, non ti spaventino i demoni.

Ti benedico.

Don A. (p.174)