20 novembre 1975

INVITO ALLA PREGHIERA

 

Scrivi, figlio mio.

Più volte ho lamentato la crisi di fede che contagia la mia Chiesa, al vertice e alla base.

La mia Chiesa langue, la mia Chiesa soffre perché gravemente sono contagiati i miei ministri.

Quando non si alimenta il corpo, le forze vengono meno; il corpo indebolito non reagisce contro i nemici che lo aggrediscono e che, più o meno lentamente, lo uccidono.

La lampada non alimentata si spegne.

Anche la lampada, non alimentata, della fede si spegne e nell'anima allora si fa buio, si fa notte

Anche il più piccolo filo d'erba, anche il fiore se non sono alimentati presto muoiono.

Che cosa è un filo d'erba inaridito?

Che cosa diviene un fiore fresco e profumato lasciato senza alimento?

Poche foglioline ingiallite e secche, un gambo sottile e fragile che si spezza al contatto con un altro corpo. (p.22)

 

Angelo imprigionato

Che cosa è l'anima del cristiano senza fede?

Che cosa è l'anima del sacerdote che non prega?

E' quanto di più fragile, di più vulnerabile esista.

Immersa nel buio si perde, ed è inesorabilmente travolta dalla concupiscenza dello spirito o da quella dei sensi, spesso e dall'una e dall'altra.

E' l'angelo imprigionato da Satana nella putredine dei sensi o nella impurità dello spirito, nell'errore e nell'eresia.

Che cosa è l'anima del sacerdote che è in crisi di fede per mancanza di vita interiore?

E' lo zimbello ed il trastullo di Satana che su di lei sfoga il suo odio, la sua gelosia, imbrattandola di tutte le lordure e di lei fa una schiava.

E' la rivincita disperata di Satana che sfoga tutta la sua bava velenosa su quella povera e sventurata anima che non ha voluto usare i mezzi validissimi di difesa che Io ho messo a sua disposizione.

 

Ossigeno dell'anima

Il primo mezzo di difesa è la preghiera.

- la preghiera che eleva l'anima fino a Dio.

- la preghiera che è il respiro dell'anima. (p. 23)

- la preghiera che è l'ossigeno dell'anima.

- la preghiera che unisce l'anima a Dio in un modo intimo e profondo.

Quando un'anima si aggrappa a Me fortemente, chi la potrà strappare da Me, dal mio Cuore?

L'anima che non prega è come un frutto bacato: nessuno avverte il marcio crescente all'interno. Ma alla fine il frutto cadrà a terra e si sa come finiscono questi frutti: nel letamaio.

Io, Figlio di Dio, ho pregato giorno e notte pur non avendone necessità. Ho voluto far precedere l'esempio all'insegnamento, ma per moltissimi cristiani e sacerdoti il mio esempio a nulla è valso.

Se uno si rifiuta di mangiare, non può imputare a Me il diminuire in lui delle forze fisiche; se uno si rifiuta di pregare, non può imputare a Me lo spegnersi in lui di ogni energia spirituale. Chi non prega è come un naufrago fra le onde tempestose di un mondo che non è di Dio. Se non nuota, come può salvarsi?

Un numero impressionante di sacerdoti, che hanno lasciato cadere nel vuoto i miei inviti alla preghiera, come potranno salvarsi? Non avvertono che la loro febbrile attività è sterile, non è benedetta da Dio? Molte volte addirittura è controproducente. (p. 24)

Non credono neppure più nei Sacramentali di cui non fanno quasi più uso, salvo sempre le eccezioni. Vivono al di fuori della viva Realtà spirituale; sono come ipnotizzati dal Maligno.

 

Si accendano dei fuochi!

Figlio, credono solo in sè stessi, credono nelle riviste vuote e nei giornali. A queste fonti bevono avidamente.

Basterebbe uno sguardo calmo e retrospettivo nella vita della Chiesa per rendersi conto che senza la preghiera nessun Santo si è santificato. Nessun martire (e sono milioni) ha testimoniato con il sangue la fedeltà a Me, alla Fede senza essere sorretto dalla preghiera.

A questo non guardano. Ma di che cosa alimentano la loro anima? La vita della Grazia in molti è spenta!

Quanta cecità! Che notte profonda...

E' terribile; hanno rifiutato e rifiutano la luce e la vita gli eletti a portare luce e vita alle anime.

Figlio mio, Io sono l'Amore che essi rifiutano Io sono la vita che essi spengono, Io sono il fuoco. Che voglio, se non che questo fuoco arda?

Per questo voglio che si accendano tanti fuochi (p. 25) nei paesi e nelle città. Guai a quei pastori che si opporranno a questa mia volontà!

Voglio, ad esempio, gli amici di Me Eucaristia, come ti ho detto.

Ti ho eletto per una grande cosa: per portare la mia parola ai successori degli Apostoli, ai sacerdoti, ai miei fedeli!

E' un'ultima possibilità di salvarsi e di salvare le anime!

Non hanno creduto a Me, a mia Madre. Non crederanno; persisteranno molti nella loro cecità, ma Io voglio che sappiano che l'ora è vicina!

Ti benedico, figlio mio. (p. 26)